mercoledì 18 giugno 2014

fantasmi d’azione

Il neonato solo nella culla, in preda alla sofferenza causata dalla non soddisfazione dei bisogni, riproduce azioni di suzione simili, ma non identiche, a quelle che la madre gli ha permesso di vivere. Si potrebbe dire che si imiti. La riproduzione dell’azione è il perno sul quale si svilupperà tutta l’attività fantasmatica; infatti è proprio sulla base di questa riproduzione che il bambino si crea un desiderio d’azione, cioè una rappresentazione illusoria d’azione e di piacere che lo mette in relazione con l’oggetto e che, di conseguenza, acquieta momentaneamente i tormenti provocati dalla mancanza di risposta dell’oggetto stesso . Dunque, il fantasma d’azione è la rappresentazione inconscia di un’azione, è il desiderio e il piacere di ricreare l’oggetto e di agire su di lui. È il risultato delle interazioni corporee tra madre e bambino che daranno impulso alle spinte biologiche istintive del neonato. È manifestazione di una nuova organizzazione pulsionale che dimostra come l’attività psichica originaria dell’essere umano affondi le sue radici nel corpo in relazione, testimonia la prima attività creativa del bambino, una prima forma di pensiero separato dalla realtà.
I fantasmi d’azione, generati dalle trasformazioni dovute alle spinte biologiche, mantengono il loro carattere pulsionale e nei confronti dell’oggetto d’amore sono sadici, persecutori e onnipotenti; per questo debbono essere gradualmente contenuti dalla madre e a volte repressi in un ambiente affettivo costante, coerente e rassicurante. Se sono contenuti non possono esprimersi con la violenza che li caratterizza, al contrario si esprimono senza limiti tramite comportamenti eccessivamente pulsionali o tramite disturbi psicosomatici dovuti all’intensità delle angosce arcaiche. In terapia sarà necessario aiutare il bambino a riprodurre l’insieme dell’ esperienze corporee originarie vissute in una dinamica di “risonanze tonico-emozionali reciproche” affinché le sue esperienze corporee originarie diventino un punto fermo per la sua evoluzione. La finalità dei fantasmi d’azione del bambino è appropriarsi dell’oggetto o base ai propri desideri e al proprio piacere: desiderio di attaccarsi per avere sicurezza affettiva, desiderio di staccarsi per differenziarsi e conquistare identità e indipendenza. ( Bernard Aucouturier,2013, pp. da 56 a 59)

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