In questo punto verranno messe in
evidenza le principale produzioni dei bambini durante la seduta, che evolvono
con lo svilupparsi dei fantasmi d’azione.
Prima di parlare del rituale
iniziale, è necessario prendere in considerazione il momento in cui i bambini
arrivano e si spogliano in un ambiente spazioso dove ogni bambino ha un posto
riservato ai propri abiti. Il tempo dello spogliatoio non deve essere affrettato
perché è sempre un tempo per parlare con i bambini. Se le condizioni delle sale
lo permettono, i bambini lavorano a piedi nudi. Accogliamo ogni bambino nella
sala, salutandolo col suo nome e qui inizia il rituale: tutti i bambini si
siedono su una panca apposta in modo tale da poter vedere tutta la sala e i
luoghi che preferiscono. Il rituale ha funzioni diverse, ovvero, serve a
differenziare un momento eccezionale in cui si privilegia il movimento e si
preparano i bambini ad agire a livello simbolico. Si ricorda poi ai bambini che
la sala è stata preparata per loro e che loro sono lì per giocare e noi per
facilitare i loro giochi nei “due luoghi”. Si ricorda loro anche che per
giocare liberamente in presenza dello psicomotricista devono rispettare alcune
condizioni come il non farsi del male,il non fare del male agli altri e non si
può rompere il materiale. Si anticipa lo svolgimento della seduta ricordando
loro che è composta da due parti e che saranno invitati con un segnale a
passare da un luogo ad un altro.
Dopo il “rituale d’entrata”, un
segnale ben noto ai bambini (“via!”) pone fine all’attesa del desiderio di
giocare. Come momento inevitabile all’inizio della seduta è la distruzione dei
muri di cuscini,delle torri,delle piramidi o delle fortezze che lo
psicomotricista aveva costruito prima per loro. Distruggono tutti insieme
liberando un’intensa emozione collettiva.. Lo psicomotricista,poi, ricostruisce
rapidamente e in modo sempre diverso,oppure gioca con humour il divieto di
distruggere opponendo una resistenza relativa alle spinte dei bambini, nei
confronti dei quali potranno avere lmeglio e vivere la loro onnipotenza sugli adulti .Distruggeranno per ciò in un clima di grande piacere perché non distruggono lo psicomotricista ma la sua costruzione simbolica. Quando i bambini hanno , nel susseguirsi delle sedute, “regolato i conti” con la distruzione,possiamo osservare che il piacere di distruggere ha una durata più breve e che la distruzione dei muri serve ad aprire la seduta di Pratica Psicomotoria.
Il piacere senso motorio è il piacere dell’involucro cinestesico e sensoriale, è piacere dell’unità di sé, la cui rappresentazione è proiettata nello spazio tramite la simbologia delle costruzioni e, in particolare, tramite la simbologia della costruzione delle case. Quest’ultime sono simbolo di un ambiente protettivo contro la pulsionalità dei fantasmi d’azione.
Nel corso degli anni, l’osservazione dell’espressività motoria durante la distruzione è diventata un vero e proprio test psicologico per conoscere l’evoluzione del bambino.
Il piacere di distruggere allevia le tensioni toniche del bambino, procurate da emozioni trattenute, aprendolo ad una fluidità tonica che lo rende disponibile all’azione e alla trasformazione tonico-emozionale. Il gesto diventa più armonioso, a volte più adatto, fine, preciso e anche più estetico perché è destinato agli altri e gli permette di essere riconosciuto e amato.
Nei giochi di rassicurazione profonda deve essere provocato dalla “paura “ giocata dallo psicomotricista. Nella fase riservata all’espressività motoria vedremo apparire giochi di distruzione dove le capacità di rassicurazione sono possibili se permettiamo al bambino di distruggere in un contesto chiaro e senza sensi di colpa. Giochi di piacere sensomotorio in cui viene sollecitata la sensorialità tattile, visiva e la sensibilità dei muscoli deputati all’equilibrio che è sempre vissuta dal bambino come un eccesso che gli permette di sperimentare il piacere di sentirsi unito in un clima di sicurezza. Giochi di avvolgimento dove il desiderio di essere protetti si manifesta molto precocemente nell’essere accolti tra le braccia. Giochi basati sul nascondersi i quali simboleggiano la ricerca della presenza e l’angoscia dell’assenza . Giochi di identificazione con l’aggressore (come ad esempio essere inseguiti o inseguire) giocando il ruolo dell’aggressore il bambino sdrammatizza la paura di essere stato aggredito con la stessa intensità che ha vissuto l’aggressione d’amore sulla madre. L’inversione dei ruoli aiuta il bambino a prendere emozionalmente le distanze dalla paura, favorendo la rappresentazione. I giochi di rappresentazione profonda portano una nuova visione sul concetto di regressione; se infatti sono animati dal desiderio inconscio di un ritorno al passato, vissuto più o meno bene; si tratta però di una regressione dinamica aperta all’emozione e alla comunicazione non verbale.
In Pratica Psicomotoria educativa, lo psicomotricista potrà implicarsi con molte precauzioni in un piccolo gruppo di bambini. I giochi di rassicurazione profonda troveranno invece il loro massimo valore nell’ Aiuto terapeutico ai bambini in difficoltà nel loro processo evolutivo perché troppo spesso sollecitano intensamente la trasformazione tonico-emozionale sia dello psicomotricista che del bambino che permettono il passaggio dalle rappresentazioni inconsce originarie a rappresentazioni più coscienti.
I giochi simbolici di rappresentazione profonda cedono gradualmente il posto ai giochi simbolici di rassicurazione superficiale. Li definiamo così perché permettono al bambino di rassicurarsi sia nei confronti dell’angoscia di castrazione sia nei confronti di conflitti meno importanti con i genitori che riattualizzano i conflitti passati. I giochi di rassicurazione superficiale, oltre a permettere al bambino di esprimersi senza timore di essere giudicato, gli danno la possibilità di tener conto della realtà trasformandola secondo i suoi fantasmi e il suo piacere. ( B. Aucouturier, 2013, pp. 161-171)a
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