mercoledì 2 luglio 2014

Il dispositivo della seduta

L’evoluzione dell’espressività motoria dei bambini richiede un quadro di contenimento, cioè un dispositivo spaziale e temporale ben preciso. Il dispositivo spaziale  è strutturato da due luoghi: il primo riservato all’espressività motoria e il secondo all’espressività grafica, plastica e al linguaggio. Il dispositivo temporale  è strutturato in tre tempi in modo da favorire un percorso di maturazione psicologica che potrebbe essere sintetizzato nella frase: “ dal corpo al linguaggio”. Il primo tempo sarà riservato all’espressività motoria, il secondo alla storia raccontata al gruppo e il terzo all’espressività plastica e grafica. Le fasi sono completate da un rituale di entrata e di uscita e la durata varia in base all’età dei bambini.
Il materiale per l’espressività motoria prevede alcuni arredi particolari: spalliere, grande specchio a parete, lavagna, armadi, contenitori di plastica per sistemare il materiale, cassoni mobili chiusi, è previsto un materiale morbido composto da cuscini in gommapiuma ricoperti di tessuti di diverso colore, ci sono inoltre tessuti colorati di tutte le dimensioni, sono a disposizione anche animali di peluche, corde corte di cotone, tubi di plastica lunghi un metro per giocare a combattere; piccole palle di gommapiuma, infine sono previsti materiali più rigidi come anelli di gomma, bastoni di legno, bacinelle, secchi di plastica e dei strumenti musicali.
Lo spazio riservato all’espressività grafica è meno ampio rispetto a quello motorio perché è dedicato al disegno e alle costruzioni. Per quanto riguarda l’attività grafica si utilizzano tavolini ovali su cui disegnare e sgabelli su cui si siedono di solito i bambini più grandi. Il materiale per il disegno è composto da fogli di carta bianca, pennarelli colorati, colori a cera o matite. Il materiale per costruire è in legno verniciato non colorato di diverse dimensioni.

Ad ogni luogo della sala corrisponde un materiale specifico, indispensabile, connotato da una dominante espressiva. (B. Aucouturier, 2013, pp. 159-159)

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